Dall’Europa alle Regioni passando per grandi temi di interesse nazionale. Sul Quotidiano
del Fisco una rubrica mensile che raccoglie i bandi e le «call» europee di maggiore
interesse per imprese e professionisti. Un’opportunità per finanziare idee e progetti,
sostenere la formazione professionale, avviare startup, entrare nell’orbita di partnership su
scala europea. Insomma, crescere. Ecco quindi la rassegna mensile delle opportunità più
interessanti, a misura di impresa e di professionista.
EUROPA
Life, via alle call 2018
Il 18 aprile 2018 sono partiti gli inviti a presentare proposte per il 2018 nell’ambito del
programma europeo Life.
Il Programma Life Ue per il triennio 2018-2020 è stato lanciato dalla Commissione
europea con la decisione di esecuzione 12 febbraio 2018, n. 2018/210/Ue.
Per il 2018 il budget indicativo è 397.000.000 di euro.
Il Programma Life finanzia diverse tipologie di progetti a partire da due Sottoprogrammi:
Ambiente e Azione per il clima (il primo ha il 75% del budget, il secondo il 25%).
Per il Sottoprogramma Ambiente, l’invito riguarda le sovvenzioni di azioni dei progetti
“Tradizionali” (buone pratiche, pilota, dimostrativi, informazione, sensibilizzazione e
divulgazione), Preparatori, Integrati e di Assistenza dei progetti integrati.
Per il Sottoprogramma Azione per il clima, l’invito riguarda le sovvenzioni di azione dei
progetti “Tradizionali” (buone pratiche, pilota, dimostrativi, informazione,
sensibilizzazione e divulgazione), Integrati e di Assistenza tecnica dei progetti integrati.
Le proposte possono essere presentate da persone giuridiche aventi sede legale
nell’Unione europea (enti pubblici; aziende private; organizzazioni non a scopo di lucro,
comprese le Ong).
Il nuovo programma Life presenta importanti novità procedurali, la più importante delle
quali è che nell’ambito del Sottoprogramma Ambiente i partecipanti presentano in una
prima fase una breve prima concept note, completa ma non dettagliata e se il progetto è
valutato positivamente dalla Commissione accedono alla seconda fase che prevede la
stesura del progetto dettagliato. In questo modo non si onerano di costi le imprese e si
selezionano meglio i progetti, premiando quelli qualitativamente migliori e più rispondenti
agli obiettivi del bando Life dell’Unione europea.
Per partecipare occorre seguire dettagliatamente le «Guidelines for Applicants 2018»
(linee guida per i partecipanti).
Tutte le informazioni si possono trovare sulsito della Commissione europea dedicato al
Programma.
Horizon/1 – Dallo Sme Instrument 480 milioni per la ricerca e l’innovazione
Con un budget che sfiora i 480 milioni di euro nel solo 2018, Sme Instrument, la costola di
Horizon dedicata agli incentivi per le piccole e medie imprese, ha lanciato una call (Eic-
Smeinst-2018-2020), in due fasi, per sviluppare nuove idee di business e testare la
fattibilità tecnica e il potenziale commerciale di un’innovazione traducendola in un
business plan (ovvero gli studi di fattibilità previsti nella fase 1 della call che
distribuiranno 50mila euro a singolo progetto della durata di 6 mesi ). Inoltre la call eroga
contributi per trasformare la propria idea di business in un prodotto pronto per il mercato:
le attività possono includere, per esempio, la messa a punto di prototipi, test, collaudi e
proiezioni di mercato (fase 2 della call). Si può presentare domanda anche per una sola
delle due fasi. Le call prevedono diversi cut-off (finestre per la presentazione delle
candidature): si va da febbraio 2018 a novembre 2020 per la fase 1 e da gennaio 2018 a
ottobre 2020 per la fase due.
Horizon/2 – Fast Track to Innovation, 100 milioni per le partnership
Vale 100 milioni la call di Fast Track to Innovation lanciata nell’ambito di Horizon 2020.
La call è indirizzata alla ricerca di uno o più partner per accelerare il lancio sul mercato di
un prodotto innovativo industriale in un massimo di tre anni. Si tratta di uno strumento che
permette di ottenere fondi in uno schema aperto e accessibile per far crescere le idee
elaborate dai consorzi di innovatori di tutti i tipi e dimensioni in tutta Europa. Nella
partnership è obbligatorio inserire un socio industriale. Possono partecipare anche le
università e i centri di ricerca. Tetto massimo per singolo progetto: 3 milioni di euro. Le
domande possono essere inviate nelle diverse finestre aperte nel biennio (cut-off): si va da
febbraio 2018 a ottobre 2020.
Qui le altre informazioni.
Horizon/3 – Via a 115 milioni per la digitalizzazione dell’industria Ue
Con una call da 115 milioni di euro lanciata il 31 ottobre scorso (H2020-DT-2018-2020),
il programma Horizon 2020 punta alla digitalizzazione del sistema industriale europeo.
L’invito a presentare proposte che si articola in quattro azioni tutte in scadenza il 17 aprile
2018, finanzia i progetti per la creazione di hubs di innovazione digitale, piattaforme
digitali e prototipi sperimentali su larga scala: due leve sulle quali la Ue sta puntando per
facilitare l’accesso all’innovazione digitale delle imprese europee così da migliorarne la
competitività, i processi di produzione e i servizi. Tra i requisiti necessari per partecipare
alla call, anche la destinazione di almeno il 50% del budget dell’investimento iniziale a
favore delle piccole e medie imprese. Le quattro azioni della call sono «single-stage» e
quindi a scadenza unica.
Cosme/1 – Partenariati strategici nella specializzazione intelligente
È già aperta e funzionante a tutti gli effetti la call (COS-2017-3-02 ) per lo sviluppo di
partenariati strategici europei di cluster per investimenti nel settore della specializzazione
intelligente. Si tratta di un invito del valore di 2,8 milioni di euro per la composizione di
partenariati tra organizzazioni di cluster, altre organizzazioni di reti di imprese, centri
tecnologici e parchi scientifici: il tutto per promuovere collaborazioni interregionali e
attività di innovazione tra gruppi di piccole e medie imprese in aree tematiche specifiche e
industrie correlate.«L’obiettivo di questo invito a presentare proposte – spiega Cosme nella
presentazione della call – non è quello di sostenere l’internazionalizzazione delle Pmi con
partner strategici in paesi terzi al di fuori dell’Europa, ma di sostenere la cooperazione
interregionale a favore delle Pmi, i loro progetti di investimento su scala e comuni in
Europa». La sovvenzione massima per progetto sarà di 350.000 euro, Easme – l’agenzia
europea che gestisce la call – prevede di finanziare otto proposte. La sovvenzione è limitata
a un tasso massimo di rimborso del 75% dei costi ammissibili.
ITALIA
Mise/1 – Aiuti alle Pmi nell’area di Taranto
Il ministero dello Sviluppo economico con circolare 27 luglio 2018, n. 262576 ha attivato
il regime di aiuti diretti a promuovere iniziative imprenditoriali da parte delle piccole e
medie imprese nel territorio dell’area di crisi industriale della Provincia di Taranto al fine
di rafforzare il tessuto produttivo locale e attrarre nuovi investimenti.
La misura, prevista dalla legge n. 181 del 1989 ha un budget di 30 milioni di euro valere
sulle risorse del Programma operativo nazionale “Imprese e competitività” 2014-2020
Fesr, Asse III. Beneficiarie sono le piccole e medie imprese situate nel territorio dei
Comuni dell’area di crisi industriale complessa di Taranto Le agevolazioni sono concesse
nella forma del contributo in conto impianti, dell’eventuale contributo diretto alla spesa e
del finanziamento agevolato, alle condizioni ed entro i limiti delle intensità massime di
aiuto previste dalle norme europee (regolamento 651/2014/Ue).
Il finanziamento agevolato concedibile è pari al 50% degli investimenti ammissibili.
Le domande di agevolazione debbono essere presentate a Invitalia Spa (Agenzia nazionale
per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa) secondo le modalità e i modelli
indicati nell’apposita sezione del sito di Invitalia (www.invitalia.it) dedicata alla legge n.
181/1989.
Le domande devono essere presentate a partire dalle ore 12 del 28 settembre e fino alle ore
12 del 27 novembre 2018.
Maggiori informazioni si possono trovare sul sito del Mise alla pagina dedicata e sul sito
di Invitalia.
Mise/2 – Credito d’imposta alle Pmi che si quotano in borsa
Il ministero dello Sviluppo economico dà una mano alle Pmi che vogliono quotarsi in
borsa. È stato finalmente pubblicato in Gazzetta ufficiale il 18 giugno 2018, il Dm 23
aprile 2018 che ha disposto il riconoscimento di un credito d’imposta alle Pmi per costi di
consulenza finalizzati all’ammissione alla loro quotazione in un mercato regolamentato o
in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione europea o dello
Spazio economico europeo. L’agevolazione era prevista dalla legge di bilancio 2018, legge
27 dicembre 2017, n. 205 (articolo 1 commi da 89 a 92) ma attendeva il decreto attuativo
che ora è arrivato. L’incentivo consiste in un credito d’imposta pari al 50% delle spese di
consulenza sostenute, fino a un massimo di 500.000 euro.
Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta le imprese inoltrano per via telematica,
all’indirizzo di posta elettronica certificata dgpicpmi.div05@pec.mise.gov.it) nel periodo
compreso tra il 1° ottobre dell’anno in cui è stata ottenuta la quotazione e il 31 marzo
dell’anno successivo, un’apposita istanza formulata secondo lo schema allegato al Dm 23
aprile 2018.
I costi delle consulenze ammissibili sono solo quelli costi complessivamente sostenuti dal
1° gennaio 2018 fino alla data in cui si ottiene la quotazione e, comunque, entro il 31
dicembre 2020.
Tutte le informazioni in merito si trovano sul sito del Mise.
Via agli incentivi per il biometano
Con la pubblicazione delle procedure operative da parte del Gestore dei servizi energetici
(Gse), a decorrere dal 2 luglio scorso le imprese interessate possono presentare domanda
per gli incentivi per la produzione di biometano per i trasporti come previsto dal Dm 2
marzo 2018. Il biometano è il combustibile ottenuto dalla purificazione del biogas che, a
seguito di opportuni trattamenti chimico-fisici (purificazione o upgrading), anche svolti in
luogo diverso da quello di produzione, è idoneo alla successiva fase di compressione per
l’immissione nella rete del gas naturale. Il biometano avanzato è quello ottenuto da
determinate materie indicate dalle norme (Dm 10 ottobre 2014), essenzialmente, rifiuti,
scarti, sottoprodotti. Possono godere degli incentivi gli impianti di produzione di
biometano entrati in esercizio dal 20 marzo 2018 al 31 dicembre 2022, nonché gli impianti
esistenti riconvertiti parzialmente o totalmente entro la stessa data, anche con incrementi di
potenza.
L’agevolazione riguarda i produttori di biometano immesso in consumo nei trasporti,
tramite impianti di distribuzione stradali, autostradali o privati e consiste nel rilascio di
certificati di immissione in consumo (Cic) il cui valore è calcolato secondo le procedure
approvate dal Gse.
I produttori di biometano avanzato (come quello da rifiuti, scarti, sottoprodotti) godono del
riconoscimento di un valore pari a 375 € per ogni Cic (per un periodo di 10 anni). Dopo
tale periodo il produttori di biometano avanzato godranno del solo rilascio dei Cic. Inoltre
essi possono scegliere il ritiro, da parte del Gse, anche per un quantitativo parziale, del
biometano avanzato ad un prezzo pari al 95% del prezzo medio mensile registrato sul
mercato a pronti del gas naturale o, in alternativa, la vendita sul mercato effettuata
autonomamente.
Per potere godere degli incentivi è indispensabile ottenere la qualifica per il proprio
impianto. La domanda di qualifica va fatta usando il portale dedicato e l’applicazione
informatica denominata Biometano sul sito internet del Gse (). Per chi usa per la prima
volta il portale del Gse occorre prima registrarsi nell’Area Clienti del sito per ricevere le
credenziali necessarie all’utilizzo degli applicativi informatici.
Nelle procedure applicative sono contenute tutte le informazioni necessarie per la richiesta
di qualifica, le tipologie di biocarburanti e biometano, le scadenze, i requisiti e i criteri per
il riconoscimento degli incentivi. Per scaricare le procedure e avere tutte le altre
informazioni in merito si può consultare il sito del Gse.
REGIONI
Il Piemonte agevola la bioeconomia e l’economia circolare
La Regione Piemonte finanzia progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale
lanciando il bando «Piattaforma tecnologica bioeconomia» con cui intende favorire i
settori forti dell’economia piemontese quali l’agroalimentare, la chimica verde/cleantech,
l’economia circolare.
Il bando è stato approvato con determina dirigenziale 14 giugno 2018, n. 247 modificata
poi con determina dirigenziale 6 luglio 2018, n. 286 e gode di un finanziamento pari a
40.000.000 di euro a valere sui Fondi Por-Fesr 2014-2020.
Beneficiari dell’iniziativa sono raggruppamenti e aggregazioni di piccole e medie imprese,
grandi imprese, organismi di ricerca pubblici o privati del Piemonte che, sul territorio
piemontese, intendano sviluppare in forma collaborativa, progetti di ricerca industriale e
sviluppo sperimentale sul tema della Bioeconomia, nei settori della «chimica
verde/Cleantech», dell’«agroalimentare» e della loro intersezione secondo l’approccio
cosiddetto di «economia circolare».
La selezione delle candidature avverrà con procedura valutativa.
Sono ammissibili le attività di «ricerca industriale» e «sviluppo sperimentale» come
definite dal bando. I costi ammissibili comprendono spese di management e
coordinamento, spese di personale (ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario), costi
degli strumenti e delle attrezzature nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il
progetto di ricerca, altri costi di esercizio, inclusi costi di materiali, forniture e prodotti
analoghi, direttamente imputabili all’attività di ricerca (non oltre il 30%), spese per la
diffusione e conoscenza dei risultati della ricerca (non oltre il 3% dei costi totali).
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto che varia dal 30% (grandi
imprese) e il 60% (organismi di ricerca).
Le candidature dovranno essere presentate, entro e non oltre le ore 16 del 1° ottobre 2018,
per via telematica tramite procedura accessibile su questo link .
Per l’accesso alla procedura, il soggetto deve dotarsi di certificato digitale di
autenticazione.
Le informazioni e la documentazione sul bando si trovano nella pagina dedicata sul sito
della Regione.
Veneto/1 – Sostegno all’innovazione delle Pmi della montagna
La Regione Veneto stanzia contributi per investimenti innovativi nel settore ricettivo
turistico delle Pmi di montagna. Il bando approvato con Dgr 6 luglio 2018, n. 990 (Bur 13
luglio 2018, n. 68) stanzia 6.000.000 di euro a valere sul Por Fesr 2014-2020.
In particolare il bando è finalizzato a promuovere e sostenere investimenti nel sistema
ricettivo turistico che favoriscano l’innovazione e la differenziazione dell’offerta e dei
prodotti turistici dell’impresa stessa o della destinazione turistica in cui opera la struttura
ricettiva, in modo da consentire nel complesso la rigenerazione e il riposizionamento
dell’impresa.
Beneficiarie sono le piccole e medie imprese situate nei Comuni di montagna.
In generale sono ammissibili tutti gli investimenti finalizzati a innovare e differenziare
l’attuale tipologia di offerta, favorendo lo sviluppo di nuovi prodotti turistici e/o la
differenziazione dei prodotti attuali, l’allungamento della tradizionale “stagione turistica”,
valorizzando specifiche risorse locali, riposizionando le imprese e le destinazioni per
intercettare nuove tipologie e flussi di turisti e rispondere così alle aspettative del mercato
e alle nuove famiglie motivazionali della domanda turistica. A titolo di esempio, interventi
di ampliamento, ristrutturazione coerenti con il fine del bando, innovazione tecnologica e
digitale, interventi di riduzione dell’impatto ambientale, creazione di aree benessere,
miglioramento della qualità del servizio ristorazione. L’impresa dovrà scegliere il regime
di aiuto tra:
1. sostegno “de minimis”
2. aiuto compatibile col mercato interno Ue ai sensi del regolamento 651/2014/Ue (aiuti
alle Pmi ).
Nel primo caso il contributo in conto capitale sarà del 40% della spesa ammissibile per la
realizzazione del progetto (interventi non inferiori a 100.000 euro e non superiori a
500.000 euro) nel limite di contributo massimo di 200.000 euro come previsto dal “de
minimis”. Nel secondo caso il contributo in conto capitale sarà del 20% della spesa
ammissibile (micro e piccole imprese) o del 10% della spesa ammissibile (medie imprese)
e gli interventi devono comportare spese non inferiori a 200.000 euro e non superiori a
2.000.000 di euro.
La domanda di partecipazione al bando deve essere compilata e presentata esclusivamente
per via telematica, attraverso il Sistema informativo unificato della programmazione
unitaria (Siu) della Regione Veneto. Dalla stessa pagina ci si può accreditare per l’accesso
al sistema.
Le domande possono essere presentate fino al 30 novembre 2018, alle ore 17.
Veneto/2 – Premi per l’efficientamento energetico delle Pmi
Dalla Regione Veneto arriva il sostegno all’efficientamento energetico delle piccole e
medie imprese. Il bando, approvato con Dgr 12 ottobre 2017, n. 1630 stanzia 6 milioni di
euro.
L’incentivo è nella forma del contributo a fondo perduto e beneficiarie sono le micro,
piccole e medie imprese del Veneto. È ammessa una sola domanda di contributo.
Sono ammessi progetti coerenti col Piano energetico regionale e finalizzati al
contenimento della spesa energetica, alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti e
alla valorizzazione delle fonti rinnovabili secondo le opportunità di risparmio energetico
individuate e quantificate dalla diagnosi energetica effettuata dall’impresa.
Il contributo a fondo perduto è pari al 30% della spesa ammissibile
Le domande vanno presentate per via telematica usando il Sistema informativo unificato
della Programmazione unitaria (Siu) della Regione.
Qui tutte le informazioni sul bando.
Lombardia/1 – «Storevolution» in campo per le imprese commerciali
La Lombardia lancia “Storevolution” per le micro, piccole e medie imprese commerciali.
Approvato con decreto dirigenziale 4 giugno 2018, n. 8193, il bando «Storevolution»
prevede contributi per investimenti tecnologici finalizzati all’innovazione delle micro,
piccole e medie imprese commerciali.
Con decreto 29 giugno 2018, n. 9379 e successivamente con decreto 31 luglio 2018, n.
11192 il bando è stato aggiornato.
Il budget a disposizione è pari a 9.500.000 euro valere sul capitolo 14.02.203.10157 del
bilancio regionale 2020.
Beneficiari sono le micro, piccole e medie imprese commerciali al dettaglio in sede fissa,
in forma singola o aggregata, aventi almeno un punto vendita in Lombardia.
L’aiuto consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese
ammissibili nel limite massimo di 20.000 euro per le imprese in forma singola.
Per le imprese aggregate (minimo 6 soggetti) il contributo a fondo perduto è pari al 60%
delle spese ammissibili nel limite massimo di 60.000 euro.
Sono ammissibili investimenti con importo complessivo di spese ammissibili non inferiore
a 10.000 euro per le imprese in forma singola e 20.000 per le imprese aggregate.
L’agevolazione è in regime “de minimis”, quindi l’importo complessivo degli concessi a
un’impresa unica non può superare 200.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari.
Ogni impresa può presentare una sola domanda per un solo punto vendita.
Sono ammissibili investimenti per l’acquisto di soluzioni e sistemi digitali da parte dei
soggetti beneficiari per l’organizzazione del back-end ossia nei processi di interazione
retailer-fornitori o processi interni del retailer: soluzioni a supporto della fatturazione
elettronica, self scanning, sistemi di business intelligence e business analytics, soluzioni
per incrementare le performance di magazzino, sistemi per il monitoraggio dei clienti in
negozio e così via. Ammesso anche lo sviluppo di servizi di front-end e customer
experience nel punto vendita.
La presentazione delle domande avviene esclusivamente in forma telematica accedendo al
portale e compilando l’apposita modulistica. Il contributo è concesso con procedura
valutativa a sportello.
Le domande vanno presentate dalle ore 12 del 10 settembre 2018 alle ore 12 dell’8 ottobre
2018.
Lombardia/2, aiuti agli studi con il «bollino» di qualità
Via allo sportello della linea Intraprendo che riapre i battenti con una dotazione di 7
milioni di euro. Si tratta di finanziamenti a fondo perduto e prestiti a tasso zero che la
Regione Lombardia insieme a Finlombarda concedereranno a sostegno di imprese e
professionisti, in particolare giovani e over 50, che abbiano ottenuto una dichiarazione di
qualità del progetto da parte di istituzioni pubbliche o privati. Domande solo per via
telematica attraverso alla piattaforma Siage.
Qui le altre informazioni.
Emilia Romagna, aiuti alle piccole start up innovative
L’Emilia Romagna promuove e fa crescere start up in grado di generare nuove nicchie di
mercato attraverso nuovi prodotti, servizi e sistemi di produzione ad elevato contenuto
innovativo, cogliere i nuovi drivers del mercato, generare nuove opportunità
occupazionali.
Il bando 2018 pubblicato con delibera di Giunta regionale 18 maggio 2018, n. 812 prevede
una dotazione finanziaria nel triennio 2018-2020 di 2.315.987,31 euro a valere sul Por-
Fesr 2014-2020. Per l’anno 2018 sono stanziati 301.220,87 euro.
Beneficiari dell’agevolazione sono micro e piccole imprese e sono finanziati sia progetti di
avvio di attività sia progetti di espansione di start up già avviate.
L’impresa proponente deve essere iscri1a alla “Sezione speciale in qualità di start-up
innovativa” del registro delle imprese.
Per l’avvio di attività sono finanziati gli acquisti di macchinari, attrezzature, impianti,
hardware e software, arredi strettamente funzionali; affitto e noleggio laboratori e
attrezzature scientifiche; acquisto e brevetti, licenze e/o software da fonti esterne; spese di
costituzione; spese promozionali anche per partecipazione a fiere ed eventi; consulenze
esterne specialistiche non relative all’ordinaria amministrazione.
Per gli interventi espansione di start up già avviate sono ammessi costi riguardanti:
acquisizione sedi produttive, logistiche, commerciali.
L’agevolazione consiste in un contributo in conto capitale, corrispondente al 60% della
spesa ammissibile nel limite massimo di 100.000 euro per l’avvio di start up o 200.000
euro per l’espansione di azienda esistente.
La domanda di contributo, che include il business plan del progetto imprenditoriale, dovrà
essere compilata esclusivamente per via telematica, tramite l’applicativo Sfige 2020 le cui
modalità di accesso e di utilizzo sono disponibili sul portale regionale.
Presentazione delle domande dalle ore 10 del 2 luglio 2018 alle ore 17 del 15 novembre
2018.
Toscana/1 – Voucher per professionisti over e under 40
Mezzo milione di euro per i professionisti che abbiano compiuto 40 anni: la Regione
Toscana ne sostiene la competitività professionale, attraverso percorsi formativi specifici e
altamente qualificati: un’opportunità acquisire competenze specialistiche necessarie alla
riqualificazione e alla permanenza nel mondo del lavoro. Il contributo minimo è di
duecento euro ma si può arrivare fino a tremila: sarà concesso al beneficiario del voucher
o, tramite delega, all’ente che organizza il corso. Possono farne richiesta i lavoratori
autonomi di tipo intellettuale, chi è iscritto all’albo di un ordine, di un collegio o di una
associazione professionale, oppure chi è iscritto alla gestione separata Inps, purché
residenti o domiciliati in Toscana, in possesso di partita Iva. Domande online (a scadenze
trimestrali) entro 30 aprile, 31 luglio e 31 ottobre.
Ammontano a circa 929.000 euro le risorse per giovani professionisti e imprenditori fino a
quaranta anni, previste dal bando che scade il 3 aprile: l’obiettivo è favorire la permanenza
al lavoro e la ricollocazione dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi (settoriali e di
grandi aziende) con azioni di formazione continua, anche per sostenere l’adattabilità delle
imprese (e per favorire passaggi generazionali). Il contributo regionale concesso è di 3.000
euro a beneficiario. L’intervento è cofinanziato dal Programma operativo regionale (Por)
del Fondo sociale europeo (Fse) 2014-2020, dalle risorse finanziarie stanziate sull’asse A
“Occupazione”.
Toscana/2 – Finanziamenti a tasso zero per le startup
C’è ancora tempo per presentare le domande finanziamenti a tasso zero per startup e nuove
imprese lanciate dalla Regione Toscana con il bando approvato con decreto dirigenziale 31
agosto 2017, n. 12603. Il budget iniziale è di 16 milioni di euro.
Possono presentare domanda le micro e piccole imprese, nonché i liberi professionisti in
quanto in Toscana equiparati alle imprese (Dgr n. 240/2017) la cui costituzione è avvenuta
nei due anni precedenti la presentazione della domanda; oppure le persone fisiche
intenzionate ad avviare entro 6 mesi dalla data di presentazione della domanda una micro o
piccola impresa o un’attività di libero professionista.
L’agevolazione consiste in un finanziamento agevolato a tasso zero, nella misura del 70%
del costo totale ammissibile, comunque di importo non superiore a 24.500 euro. La durata
del finanziamento è di 7 anni (84 mesi di cui 18 di preammortamento).
Il costo totale ammissibile del progetto presentato non deve essere inferiore a 8.000 euro e
superiore a 35.000 euro.
Le domande possono essere presentate fino ad esaurimento risorse esclusivamente per via
telematica accedendo a questo sito web , previa registrazione account alla piattaforma.
L’Umbria proroga il sostegno alle start up innovative
Con determinazione dirigenziale 15 giugno 2018, n. 6244 l’Umbria ha prorogato a
dicembre 2018 il bando che sostiene la creazione e il consolidamento delle start up
innovative che era stato approvato con determina dirigenziale 13 novembre 2017, n.
11805.
Allo stesso tempo ha incrementato il budget di 3.000.000 di euro a valere sui fondi Por
Fesr 2014-2020. Il totale delle risorse disponibili sale a 4.300.000 euro.
Le disposizioni operative sono arrivate in esecuzione della delibera di Giunta regionale 11
giugno 2018, n. 634.
Beneficiarie sono le Pmi innovative che rispondono a uno dei seguenti tipi:
– start-up ad alto contenuto tecnologico (nuovi soggetti caratterizzati dalla presenza di
processi produttivi altamente tecnologici e innovativi in termini di output, o in termini di
fattori di produzione);
– spin-off aziendali (nuove unità che ha le stesse caratteristiche di una start up ad alto
contenuto tecnologico ed è costituita da alcuni soggetti che provengono da una impresa
esistente);
– spin-off accademici ad elevate competenze scientifiche.
Per essere ammessi alle agevolazioni i progetti dovranno avere tutti i seguenti requisiti:
innovatività; validità tecnico-economica progetto; equilibrio finanziario; pertinenza con gli
ambiti prioritari della strategia di specializzazione intelligente regionale RIS3; spesa
ammissibile non inferiore a 30.000 euro.
Per essere ammesso ognuno degli elementi del progetto sarà valutato da un apposito
Comitato.
L’ammontare complessivo delle spese ammissibili non può essere inferiore ad 30.000 euro
né superiore a 500.000 euro. Sono ammissibili spese per locazioni di laboratori e sede
dell’impresa, acquisti di macchinari e attrezzature, software e hardware, attrezzature di
laboratorio, partecipazione a fiere ed eventi.
L’incentivo consiste in un contributo a fondo perduto (in conto impianti e/o in conto
esercizio) pari al 40% della spesa ritenuta ammissibile, nei limiti della regola del “de
minimis” (200.000 euro di agevolazioni massime all’impresa nel triennio).
Dopo la proroga le domande possono essere presentate entro il 21 dicembre 2018
utilizzando esclusivamente il servizio on line .
Tutte le informazioni e la modulistica si trovano sul sito della Regione.
Il Molise finanzia la ricerca e sviluppo di tecnologie sostenibili
La Regione Molise ha lanciato un bando – approvato con determinazione direttoriale 19
giugno 2018, n. 72 – diretto a sostenere la collaborazione tra imprese, Università, Centri di
ricerca, altri soggetti dell’industria, della ricerca e aggregazioni pubblico-private in materia
di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie sostenibili, nuovi prodotti e nuovi servizi.
Il budget previsto è di 5.830.912 euro a valere sul Por Fesr-Fse 2014-2020.
Beneficiari delle agevolazioni sono imprese che intendono realizzare il progetto presso
un’unità locale ubicata in Molise, nonché le aggregazioni tra imprese o tra imprese e
organismi di ricerca. È obbligatoria la partecipazione al progetto di almeno un Organismo
di ricerca.
Sono ammissibili esclusivamente i piani di impresa coerenti con gli ambiti prioritari di
intervento di cui alla RIS3 Molise, cioè: sistema agroalimentare; industrie culturali,
turistiche e creative; scienze della vita; innovazione del sistema Ict;
Sono ammissibili investimenti in programmi di ricerca industriale e sviluppo sperimentale
e, se del caso, i conseguenti programmi di industrializzazione dei risultati.
L’investimento minimo è pari a 200.000 euro fino a un massimo di 500.000 euro o
800.000 euro nel caso in cui vengano previsti anche investimenti relativi all’attività di
industrializzazione dei risultati. L’agevolazione, nella forma del contributo a fondo
perduto, è concessa in percentuali variabili a seconda della dimensione dell’impresa (più
incentivi per le piccole imprese) e della tipologia di attività di ricerca: si va dal 25% al
45% per lo sviluppo sperimentale al 50%-70% per la ricerca industriale, con possibilità di
incremento in presenza di alcune condizioni indicate nel bando.
Le domande possono essere presentate dalle ore 12 del 19 luglio 2018 alle ore 12 del 30
settembre 2018 e devono essere compilate esclusivamente per via telematica utilizzando la
procedura informatica messa a disposizione nella pagina internet regionale utilizzando la
modulistica approvata.
Tutte le informazioni si trovano nell’area dedicata della Regione Molise.
Lazio/1 – Al via il pacchetto di interventi per i Comuni del cratere sismico
La Regione Lazio ha lanciato un pacchetto di interventi per risollevare imprese e studi
professionali in difficoltà dopo gli eventi sismisci degli ultimi anni..
Contributi a fondo perduto per 2,5 milioni di euro
Bando da 2,5 milioni di euro per contributi a fondo perduto fino a 20mila euro, per il
recupero della produttività delle imprese. Destinatarie le aziende che non abbiano più di 10
occupati, con fatturato e attivo patrimoniale non superiori a 2 milioni di euro, iscritte al
Registro delle imprese o titolari di Partita Iva, anche di nuova costituzione, purché abbiano
sede operativa in uno dei 15 comuni del cratere sismico. Importo massimo finanziabile è
pari all’80% delle spese effettivamente sostenute e rendicontate. Domande da maggio
(aggiornamenti sul sito della Regione:)
Fondo Futuro, 5 milioni di euro
Finanziamenti agevolati a sostegno degli investimenti (Fondo Futuro) per 5 milioni di
euro: si tratta di un’iniziativa di microcredito e microfinanza a sostegno di nuovi progetti e
nuove esperienze imprenditoriali. Sono finanziabili spese tra i 5 e 25mila euro (di
costituzione, investimenti, personale, costi di funzionamento), con tasso di interesse fisso
all’1%. Con alcune limitazioni: locazioni max 6 mesi, opere murarie max 50%; costo del
lavoro max 50%; consulenze max 20%. Rimborso in rate mensili, fino a 84 mesi.
Finanziamenti per esigenze di liquidità
Fondo azioni per il riposizionamento dell’economia del Lazio eroga una linea di liquidità
per 3.500.000 euro. Finanziamenti a tasso zero fino a 10.000 euro (rimborsabili in 48 mesi)
per microimprese (anche titolari di Partita Iva) già esistenti alla data del primo evento
sismico del 24 agosto 2016 e operative alla data di presentazione domanda. Anche in
questo caso, per termini e dettagli si veda il sito regionale .
Lazio/2 – Incentivi per la sostituzione delle caldaie a biomassa
Imprese e privati cittadini del Lazio possono beneficiare del bando diretto alla sostituzione
delle caldaie a biomassa legnosa. La dotazione finanziaria ammonta a 4.850.000 euro.
Gli interventi finanziabili dal bando sono di due tipi: la rottamazione e la sostituzione di
vecchi generatori di calore alimentati a biomasse legnose, con generatori di calore
alimentati a biomasse legnose a basse emissioni ed alto rendimento o alimentati a gas
(metano, Gpl), anche integrati con pannelli o collettori solari termici; oppure
l’installazione di elettrofiltri finalizzata alla riduzione delle emissioni di particolato sottile
degli impianti a biomasse legnose.
Per ciascuna unità immobiliare è possibile sovvenzionare un intervento composto da una o
entrambe le tipologie. Il costo del singolo intervento ammissibile non potrà comunque
superare 10.000 euro per la sostituzione della caldaia e 2.000 euro per la installazione di
elettrofiltri.L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto pari al 60% delle
spese ammesse ed effettivamente sostenute per l’intervento.
Le domande vanno presentate solo per via telematica compilando il formulario disponibile
online sulla piattaforma Gecoweb , e quindi inviando la domanda e gli allegati richiesti via
Pec (posta elettronica certificata) seguendo la procedura descritta nel bando.
Lazio/3 – Garanzia Equity per aumenti di capitale sociale
Disponibili 9,6 milioni di euro per la concessione di una garanzia gratuita su aumenti di
capitale sociale effettuati da vecchi e nuovi soci della Pmi, a copertura parziale (50%) del
rischio. Destinatari: Pmi che presentino al momento della domanda almeno due bilanci
regolarmente approvati.
Campania/1 – Quindici milioni per l’internazionalizzazione delle Pmi
Imprese campane verso l’internazionalizzazione con un bando del Por Fers 2014-2020 da
15 milioni di euro.
L’avviso si rivolge in particolare a micro, piccole e medie imprese (inclusi i liberi
professionisti), in forma singola e associata, che operino in vari settori, dall’aerospazio, ai
beni culturali, turismo, ed edilizia sostenibile, all’agroalimentare.
Sostenuti progetti di partecipazione a fiere e saloni, incoming di operatori esteri, incontri
bilaterali, workshop e seminari, utilizzo temporaneo di uffici e/o sale espositive all’estero,
comunicazione, supporto specialistico. Sovvenzioni fino al 70% delle spese ammesse,
nella misura massima di 150.000 euro. Per i progetti di aggregazioni temporanee, stessa
percentuale ma nella misura massima di 150.000 euro per singola impresa e di 500.000
euro per l’intero programma.
Piattaforma aperta per le registrazioni online. Domande dal 18 maggio 2018.
Campania/2 – Contratti di sviluppo per 325 milioni
Disponibili 325 milioni di euro immediatamente finanziabili per favorire l’attrazione di
nuovi investimenti a sostegno di programmi già avviati nei settori dei trasporti,
dell’aerospazio, dell’agroalimentare, dell’innovazione e del turismo. Le agevolazioni –
contratti di sviluppo (legge 6 agosto 2008, n.133) – sono il frutto di un accordo siglato tra
Ministero per lo Sviluppo Economico, la Regione Campania e Invitalia (soggetto
attuatore). L’investimento complessivo minimo richiesto è di 20 milioni di euro. Per le
attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, si riduce a 7,5 milioni
di euro. Le procedure prevedono da un anno una Fast Track, che consente di ridurre i
tempi per ottenere le agevolazioni, stabilendo l’avvio del programma di sviluppo entro 6
mesi dalla determina e il completamento degli investimenti entro 36 mesi. Per le domande
di accesso è necessario registrarsi sulla piattaforma dedicata ai servizi online di Invitalia ,
deve essere regolarmente costituito e iscritto nel Registro delle imprese.
Basilicata/1 – Sostegno ai cluster tecnologici
Lanciato con la delibera di Giunta regionale 15 giugno 2018, n. 527, il bando della
Regione Basilicata sostiene la creazione e lo sviluppo dei cluster tecnologici regionali e la
realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo.
Per cluster tecnologico si intende un raggruppamento di imprese, operatori economici
collegati e istituzioni di ricerca geograficamente vicine le une alle altre che abbiano
raggiunto una scala sufficiente per sviluppare perizie, servizi, risorse, fornitori e
competenze specializzate.
Le risorse del bando ammontano a 14.000.000 di euro a valere sul Programma operativo
Fesr Basilicata 2014-2020. I cluster tecnologici devono operare in una delle seguenti aree:
aerospazio, automotive, bioeconomia, energia, industria culturale e creativa.
Ai cluster spetta il compito di rafforzare il sistema produttivo regionale, quello della
ricerca e dell’innovazione così favorendo le economie di rete e le sinergie fra gli operatori
che lo costituiscono. Inoltre il cluster ha il compito di interagire con la Regione per
definire l’agenda strategica dell’area di specializzazione in cui opera formulando proposte
e indirizzi per la definizione degli ambiti tematici e tecnologici verso cui orientare gli
strumenti di attuazione delle politiche regionali nonché proposte di revisione della stessa
strategia di specializzazione intelligente.
Sono finanziati:
1) piano di attività per lo sviluppo, animazione e promozione del cluster;
2) progetti di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale.
La Regione Basilicata contribuirà alla realizzazione del piano di attività di cui al punto 1)
presentato da ciascun cluster con un’intensità di aiuto pari al 100% delle spese ammissibili
e per un importo massimo di 200.000 euro/piano di attività.
Per i progetti di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale di cui al punto 2) la Regione
il contributo regionale sarà pari al 50% (ricerca industriale) o 25% (sviluppo
sperimentale).
L’importo di ogni singolo progetto all’interno di ciascun cluster non può essere inferiore
ad 500.000 euro.
Le domande si presentano esclusivamente per via telematica dalle ore 8 del 1° luglio 2018
fino alle ore 18 del 15 settembre 2018.
Tutte le informazioni si possono trovare nella pagina bandi della Regione.
Calabria/1 – Ai poli di innovazione 32,6 milioni di euro
La Regione Calabria avvicinare il sistema produttivo e il mondo della ricerca con un bando
a sostegno delle attività dei Poli di Innovazione e della valorizzazione delle infrastrutture
di ricerca territoriali: 32,6 milioni di euro il plafond delle risorse. Le selezioni e i
finanziamenti riguardano i soggetti gestori dei Poli di innovazione, strutturati in forma di
società consortile o di rete di impresa. Prevede forme di tutoraggio e accompagnamento
delle imprese aderenti ai Poli (8, 640 milioni di euro, Azione 1.1.4), mentre per la
valorizzazione delle infrastrutture territoriali punta alla realizzazione di nuovi centri di
ricerca di interesse per il sistema delle imprese in grado di posizionarsi su circuiti
internazionali e al consolidamento delle strutture dei laboratori, anche di nicchia, in
risposta a specifiche esigenze del sistema produttivo regionale ed extra-regionale
individuate nella Strategia di Specializzazione Intelligente (24 milioni euro, Azione 1.5.1).
Per l’azione 1.1.4 la forma del contributo è in conto esercizio, nella misura massima del
50% delle spese ammissibili per un importo compreso in 1 milione e 80mila euro. Per la
1.5.1 il contributo è in conto capitale per il 65% delle spese ammissibili per importi entro i
3 milioni di euro.
Calabria/2 – Startup e spin-off in corsa per il bando da 10 milioni
Si rivolge a startup e spin-off il bando pubblicato in Calabria (Burc n. 121 del 27
novembre 2017), per agevolare la nascita di nuove imprese sul territorio regionale.
Prevede 10 milioni di euro divisi in 2 call da 5 milioni ciascuna, per il 2017 e il 2018. E
due fasi di intervento: la prima di orientamento, formazione, affiancamento,
tutoraggio. La seconda, di concessione di incentivi “de minimis” per l’avvio
dell’attività imprenditoriale: sono destinati 3 milioni di euro alle start up, 2 milioni
agli spin-off. L’intensità del contributo è del 70% delle spese ammissibili, entro il
limite di 200mila euro nell’arco di tre esercizi finanziari.
Calabria/3 – Agevolazioni per l’accesso al credito per la crescita delle Pmi
La Regione Calabria ha istituito due fondi diretti a finanziare la crescita delle micro e
piccole e medie imprese regionali.
Il bando è già disponibile sul sito di Calabria Europa, il portale della Regione dedicato al
Programma operativo regionale (Por) 2014-2020.
In particolare la Regione ha istituito due Fondi: il Fondo regionale per l’ingegneria
finanziaria (Frif) e il Fondo per l’occupazione e l’inclusione (Foi).
Il primo Fondo supporta le imprese con finanziamenti a tasso agevolato e contributi in
conto capitale per programmi di investimento produttivo e/o acquisizione di servizi per
l’internazionalizzazione e la penetrazione di mercati esteri.
Il secondo Fondo supporta finanziariamente le imprese attraverso la concessione di
finanziamenti a tasso zero nella creazione di nuova occupazione.
La dotazione finanziaria del bando, a valere sul Por Calabria Fesr-Fse 2014-2020 è pari a
28.338.544,21 euro di cui 24.000.000 euro destinati al Frif e 4.338.544,21 euro al Foi.
Beneficiari sono le micro, piccole e medie imprese, economicamente e finanziariamente
sane, costituite da almeno 4 anni, aventi unità operativa in Calabria.
Per accedere all’agevolazione a titolo di finanziamento agevolato occorre che l’impresa
operi in determinati settori (come indicati nell’allegato A del bando).
Se si accede all’agevolazione a titolo di contributo in conto capitale l’impresa deve operare
nei seguenti settori: agroalimentare; edilizia sostenibile; turismo e cultura; logistica; Ict e
terziario innovativo; Smart manufacturing; ambiente e rischi naturali; scienze della vita.
Sono finanziate dal Fondo regionale per l’ingegneria finanziaria (Frif) le spese per
programmi di sviluppo aziendale (cioè investimenti produttivi; progettazioni
ingegneristiche, direzione lavori e studi di fattibilità; acquisto di suolo aziendale e sua
sistemazione; acquisto o realizzazione di immobili; opere murarie e assimilate;
macchinari, impianti ed attrezzature nuovi di fabbrica; software) e per servizi per
l’Internazionalizzazione (partecipazione a fiere e saloni internazionali e realizzazione di
eventi collaterali; realizzazione di sale espositive e uffici temporanei all’estero;
promozione di incontri bilaterali e partnership tra operatori italiani ed esteri; azioni di
comunicazione sui mercati esteri; rafforzamento dell’organizzazione delle imprese per
l’internazionalizzazione; certificazione per l’export).
L’intervento del Fondo regionale per l’ingegneria finanziaria consiste in un finanziamento
agevolato e in un contributo in conto capitale. Gli importi vanno da 80mila a 400mila euro
(per investimenti produttivi) e da 20mila a 50mila euro (per servizi per
l’internazionalizzazione).
L’intervento del Fondo per l’occupazione e l’inclusione è un finanziamento a tasso zero.
Le domande vanno inoltrate attraverso la piattaforma informatica regionale, disponibile sul
portale Calabria Europa, previa registrazione, a partire dalle ore 12 del 2 luglio 2018 e fino
a esaurimento fondi.
L’esame delle domande è effettuato con modalità valutative a sportello.
Tutte le informazioni sul bando e la modulistica si trovano sul portale regionale Calabria
Europa .
Puglia/1 – Via a Tecnonidi, il fondo da 30 milioni di euro
TecnoNidi in Puglia offre un pacchetto di aiuti per start up tecnologiche o imprese con
un’idea innovativa, con un fondo di 30 milioni di euro. Beneficiari, piccole imprese di
nuova costituzione o operative da cinque anni al massimo che intendano avviare o
sviluppare piani di investimento a contenuto tecnologico in una delle aree di innovazione
(Manifattura sostenibile, Salute dell’uomo, Comunità digitali, creative e inclusive) o delle
“tecnologie chiave” abilitanti individuate dalla Regione nel documento Smart
Specialitation Strategy. Le agevolazioni (per importi compresi tra 25.000 e 350.000 euro)
si riferiscono a un prestito rimborsabile e a una sovvenzione sia per gli investimenti sia per
i costi di funzionamento.
Puglia/2 – Incentivi per rinnovabili e cogenerazione nelle Pmi
Un sostegno alle Pmi arriva dalla Regione Puglia col nuovo bando “Aiuti per la tutela
dell’ambiente” lanciato da Puglia Sviluppo Spa.
Il bando stanzia 60 milioni di euro in favore delle microimprese, delle imprese di piccola
dimensione e delle medie imprese che intendono realizzare una progetto di investimento
finalizzato all’efficientamento energetico, alla cogenerazione ad alto rendimento e alla
produzione di energia da fonti rinnovabili.
I progetti di investimento ammissibili devono prevedere una spesa non inferiore a euro
80.000,00 per unità locale e conseguire un risparmio di energia pari ad almeno il 10%
dell’unità locale oggetto di investimento.
Al progetto di investimento vanno obbligatoriamente allegati una diagnosi energetica ex
ante e un progetto di fattibilità tecnico-economica nonché una scheda tecnica riassuntiva
dei parametri energetici del progetto di fattibilità tecnico economica proposto.
Le agevolazioni saranno calcolate, indipendentemente dall’ammontare del progetto
ammissibile, sull’importo massimo di 4.000.000 di euro per le medie imprese e di
2.000.000 di euro per le piccole e micro imprese. La copertura finanziaria del piano di
investimento finanziato dalla misura è prevista nelle seguenti percentuali:
– 30% mutuo a carico del Fondo efficientamento energetico mutui;
– 40% sovvenzione diretta;
– 30% mutuo a carico della banca finanziatrice.
Le imprese interessate possono presentare le domande di agevolazione al soggetto
finanziatore convenzionato con Puglia sviluppo Spa o ad un Confidi. Maggiori
informazioni sul sito di Sistema Puglia.
Sicilia/1 – Per gli ecosistemi forestali bando da 55 milioni
Copre il 100% delle spese ammissibili, fino a 200.000 euro per iniziative presentate da
privati, fino a 500.000 per le domande presentate da privati associati o da comuni, il bando
della Regione Sicilia «Aiuti agli investimenti destinati ad accrescere la resilienza e il
pregio ambientale degli ecosistemi forestali» (misura 8.5 del Psr Sicilia 2014 2020):
l’avviso – la cui dotazione complessiva è di 55 milioni di euro – si rivolge a proprietari,
possessori e/o titolari pubblici o privati della gestione di superfici forestali, a loro
associazioni. L’obiettivo è sostenere iniziative localizzate nelle aree classificate come
bosco all’interno di Parchi e Riserve e delle Aree Rete Natura 2000, finalizzate al
perseguimento di impegni di tutela ambientale, al miglioramento dell’efficienza ecologica
degli ecosistemi forestali, alla mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.
Favorende anche gli investimenti volti all’offerta di servizi ecosistemici, alla
valorizzazione in termini di pubblica utilità delle foreste e delle aree boschive. Domande di
partecipazione fino al 13 settembre 2018.
Qui il testo del bando.
Sicilia/2 – Trenta milioni di euro per aiuti alle imprese
Trenta milioni di euro per il bando «Aiuti alle imprese esistenti e accompagnamento dei
processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale» (misura 3.1.1-3): così la Regione
Sicilia sostiene medie, piccole e micro imprese attraverso incentivi diretti, finalizzati
all’acquisizione di attivi materiali e immateriali per raggiungere un upgrade tecnologico
nei settori produttivi tradizionali. Un’agevolazione con contributi in “de minimis” in
scadenza, il 22 marzo. Per ciascun progetto approvato, il contributo a fondo perduto è del
75% dei costi ammissibili. Gli investimenti sono finalizzati all’installazione di un nuovo
stabilimento, all’ampliamento di uno già esistente, alla diversificazione della produzione,
all’aumento di prodotti e servizi, alla realizzazione di opere murarie.
Una commissione valuterà le domande di contributo sulla base dei criteri assegnati e
secondo l’ordine cronologico di arrivo. Nello specifico sarà considerata la qualità della
proposta progettuale (massimo 25 punti), l’effetto atteso sulla competitività dell’impresa
(massimo 15 punti), la cantierabilità dell’iniziativa (possesso di tutte le autorizzazioni e
pareri necessari, massimo 25 punti), la sua sostenibilità economico finanziaria (massimo
15 punti).
Sardegna/1 – Finanziamenti alle idee innovative di impresa
Con l’avviso approvato con determinazione dirigenziale 22 marzo 2018, n. 481 la
Regione, tramite Sardegna Ricerche (Ente regionale per la ricerca e sviluppo) ha lanciato
l’iniziativa «Insight 2018 – Percorso di validazione dall’idea al business model» con lo
scopo di premiare processi di validazione di nuove idee di impresa innovative nei settori
agricoltura, industria, servizi e turismo.
Beneficiarie le persone fisiche organizzate in team operativi formati da minimo 2 persone
con una proposta relativa ad un’idea imprenditoriale innovativa.
Il budget è pari a 250.000 euro nell’ambito del Por Fesr Sardegna 2014-2020.
Ad essere premiata à una idea d’impresa con caratteristiche di innovatività in termini di
originalità del business proposto e novità delle tecnologie utilizzate rispetto allo stato
dell’arte e/o alle condizioni di contesto, nonché avente la capacità di rispondere ai bisogni
sociali e ambientali di un territorio, promuovere il benessere individuale e collettivo, lo
sviluppo sociale ed economico dei territori e delle comunità.
L’agevolazione consiste in un mini voucher di 10.000 euro che il beneficiario potrà
utilizzare per l’acquisizione di competenze, servizi e di beni materiali, necessari alla
definizione delle caratteristiche minime funzionali dell’Mvp («Minimum Viable
Product»), ovvero di una versione minimale del prodotto/servizio.
Sono ammissibili le spese in investimenti produttivi, servizi, formazione, costi materiali,
costi di gestione, capitale circolante.
La domanda va inviata esclusivamente per via telematica dal sito www.sardegnaricerchebandi.
it previa registrazione e rilascio dei codici di accesso personali (login/password). La
compilazione del form on line consentirà l’attribuzione del numero di identificazione della
proposta.
La selezione delle domande avverrà con procedura a sportello nelle fasi di: istruttoria
formale; istruttoria e valutazione di merito dell’idea imprenditoriale presentata (secondo i
criteri indicati dal bando); incontro con il team proponente.
Le domande possono essere presentate dalle ore 11 del 13 aprile 2018 e fino alle ore 12 del
28 dicembre 2018.
Fonte: Fiscal Focus