In relazione all’iter di conversione del Decreto Legge 22 ottobre 2016, n. 193 recante disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili (c.d “Decreto Fisco”), sono stati presentate moltissime proposte di emendamento alcune delle quali approvate.
Manca quindi poco, pare per la conversione in legge. Con tutta probabilità l’arrivo in aula della Camera è previsto per lunedì 15 novembre o comunque dopo poco nei giorni successivi.
Rottamazione: ammessi anche i ruoli dell’anno 2016 – La prima formulazione del decreto fiscale pubblicata in Gazzetta Ufficiale, prevedeva la possibilità di rottamazione per i soli ruoli formati dal 2000 al 2015.
La conversione in legge del decreto prevede l’inclusione dell’anno 2016 di formazione di ruolo nella procedura di rottamazione.
Il numero delle rate previsto per la rottamazione, inizialmente previsto in un numero di 4 passerebbe ora a 5. Conditio sine qua non al fine di consolidare la procedura di rottamazione sarebbe che le prime 3 rate coprissero il 70% del debito dovuto. Ciò nel 2017. Le rimanenti due rate corrispondenti al restante 30% del debito potrebbero essere dilazionate nell’arco dell’anno 2018.
Non resta nemmeno fisso il termine di adesione entro il 90° giorno dalla pubblicazione del decreto fiscale in GU (24 ottobre 2016 il quale quindi determina una data di termine pari al 23 gennaio 2017) quindi il termine di adesione dal 23 gennaio potrebbe passare al 31 marzo 2017
Con ulteriore emendamento verrebbe estesa la definizione agevolata dei ruoli ai debiti fiscali iscritti da gli Enti locali che non si avvalgono dell’ausilio ad Equitalia per la riscossione.
Eliminazione degli studi di settore – Con il nuovo emendamento che eliminerebbe gli studi di settore e introdurrebbe i neonati indici sintetici di affidabilità, verrà dato incarico al Ministero dell’Economia al fine di individuare i giusti parametri da applicare ai contribuenti a far data dall’1.1.2017, cioè a valere sulle dichiarazioni dei redditi per l’anno d’imposta 2017 da presentare nell’anno 2018.
Con le medesime tempistiche, quindi dall’anno d’imposta 2017, cesseranno anche gli effetti accertativo sulla base degli studi di settore.
Credito d’imposta a chi passa alla fatturazione elettronica ex DLgs 127/2015
Inizialmente concesso nella misura di euro 100, passerebbe con un nuovo emendamento ad euro 150, il credito d’imposta concesso ai contribuenti che adegueranno i loro software e le loro strutture elettroniche affinché possano, in via autonoma, inviare lo spesometro trimestrale e le liquidazioni telematiche IVA trimestrali.
Fonte: Fiscal Focus